I valori dello spirito
(5 settembre 1935)
L'intensa attività
politica e militare non impedisce al Duce di occuparsi, come sempre,
di tutte le branche della vita nazionale — specialmente per ciò
che riguarda l'educazione e le attività costruttive. Il 5
settembre 1935-XIII, il Duce insediava in Roma il nuovo Consiglio
Superiore dell'Educazione Nazionale. Dopo un ampio e vibrante
discorso di S. E. De Vecchi di Val Cismon, Ministro dell'Educazione
Nazionale, il Duce pronunziò le seguenti parole:
Non c'è molto da aggiungere
al chiaro ed esauriente discorso del Ministro De Vecchi e non c'è
nemmeno una consegna speciale da dare.
Questo organismo, che comincia
oggi a funzionare, è omogeneo e rappresentativo di tutte le
forze della Nazione. Non c'è da fascistizzare la scuola,
perché questo processo di fascistizzazione si è già
avuto. Ma non sempre i popoli hanno la stessa temperatura: vi sono
delle epoche che si possono chiamare di tranquilla amministrazione;
vi sono, viceversa, delle epoche in cui tutto si accelera.
Ora poiché nella scuola
passano tutti gli Italiani, è necessario che essa, in tutti i
suoi gradi, sia intonata a quelle che sono, oggi, le esigenze
spirituali, militari, economiche del Regime.
Bisogna che la scuola, non
soltanto nella forma ma sopra tutto nello spirito — che è
il motore dell'universo e la forza primordiale dell'umanità —
sia profondamente fascista in tutte le sue manifestazioni.
Sono sicuro che il nuovo Consiglio
darà efficace opera di collaborazione al Ministro e che
risponderà pienamente agli obiettivi per i quali è
stato istituito.
(segue...)
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