“L'Etiopia è italiana”
(5 maggio 1936)


      Il 2 ottobre 1935-XIII, il Duce aveva convocato tutto il Popolo Italiano nelle piazze d'Italia: «venti milioni di uomini: un cuore solo, una decisione sola», avevano ascoltato la parola del Capo il quale aveva affermato: «un'ora solenne sta per suonare nella storia della Patria».
      Era l'inizio dell'azione in Etiopia. Sette mesi dopo, il 5 maggio 1936-XIV, il Duce riconvocava il Popolo Italiano per la consacrazione della Vittoria. E l'adunata del 5 maggio 1936-XIV fu anche più numerosa, più solenne, più ardente di quella che l'aveva preceduta. Già il preannuncio dato dal Duce alla Camera nella tornata del 4 maggio aveva suscitato gli animi di tutta la Nazione in una vivissima tensione, in un intenso fervore d'attesa. La sera del 5 maggio, in tutte le piazze d'Italia, il Popolo Italiano era adunato in un'atmosfera ardente, in cui si sentiva, in tutti, l'alta coscienza della grande ora storica. A Roma, in Piazza Venezia e in tutte le vie adiacenti, si raccolse una vasta, imponente marea umana. A questo Popolo, il Duce parlò dal balcone di Palazzo Venezia — e le sue parole furono udite, attraverso la radio, da migliaia di megafoni sparsi in ogni parte d'Italia. Le parole del Duce furono le seguenti:

      Camicie nere della Rivoluzione! Uomini e donne di tutta Italia! Italiani e amici dell'Italia al di là dei monti e al di là dei mari: ascoltate!
      Il maresciallo Badoglio mi telegrafa:
      Oggi, 5 maggio, alle ore 16, alla testa delle truppe vittoriose, sono entrato in Addis Abeba.
      Durante i trenta secoli della sua storia, l'Italia ha vissuto molte ore memorabili, ma questa di oggi è certamente una delle più solenni.

(segue...)