Intervista al “Daily Telegraph”
(28 maggio 1936)
Mentre l'anima
della Nazione era tutta raccolta nella vita imperiale dell'Italia
fascista, il Duce teneva lo sguardo vigile all'opinione pubblica
straniera. Le sanzioni non erano ancora abrogate. L'orizzonte
internazionale era ancora torbido. E il Duce concesse una intervista
chiarificatrice al redattore diplomatico del Daily Telegraph.
L'intervista fu pubblicata dal foglio londinese il 28 maggio, e
riprodotta dal Popolo d'Italia e dagli altri giornali italiani il 29
maggio 1936-XIV. Il Daily Telegraph poneva su l'intervista un lungo
titolo, nel quale, fra l'altro, diceva: «Le truppe della Libia
saranno richiamate quando la flotta britannica lascerà il
Mediterraneo».
Il testo
dell'intervista è il seguente:
Il Duce mi ha concesso una
intervista in cui ha discusso le questioni vitali che stanno davanti
all'Europa dopo la vittoria militare dell'Italia in Abissinia. Data
l'importanza di questa conversazione io do senza commenti le domande
che ho poste al Duce e le risposte quali mi sono state date e poscia
confermate per iscritto.
L'intervista ha toccato i
seguenti punti:
Mezzi per ripristinare la
fiducia nel Mediterraneo; futuro dell'Abissinia, relazioni
dell'Abissinia con gli altri Paesi; armamenti in Affrica, relazioni
anglo-italiane; situazione europea; futuro della Lega, e infine:
l'Italia e le sanzioni.
Mussolini mi ha ricevuto nel
suo grande studio a Palazzo Venezia e, sintomatico del suo modo
pratico di affrontare tutti gli affari della vita, il suo vestito era
il più comodo per una giornata calda: pantaloni di flanella
bianca, camicia da tennis e giacca di flanella grigia.
Il Duce era di ottimo umore:
felice e sicuro di sé; interessatissimo alla condotta
dell'Inghilterra ed ansiosissimo che le sue parole mi comunicassero
la convinzione con cui esse erano pronunziate.
(segue...)
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