(segue) L'introduzione a "La preparazione e le prime operazioni, del Maresciallo De Bono"
(1936)
[Inizio scritto]

      Quando Emilio De Bono sbarcò a Massaua, i preparativi fatti anteriormente erano assolutamente inadeguati allo scopo che era quello di regolare una volta per sempre, il grande conto aperto dal 1896. L'attrezzatura portuale, stradale, economica, militare dell'Eritrea doveva essere moltiplicata per cento e non in un lasso di tempo indefinito, ma in un periodo di tempo brevissimo, precisato e stabilito quasi come un dogma: ottobre del 1935.
      Non erano molti quelli che ritenevano possibile di realizzare in dieci mesi una così gigantesca preparazione. Ci furono dei momenti in cui le inestricabili difficoltà della materia parvero dominare lo spirito: ma la volontà di De Bono, la sua cinquantenne esperienza, il suo sangue freddo, il suo vigoroso giovanile ottimismo, furono gli elementi determinanti del successo. Gli ostacoli anche quelli che sembravano agli occhi dei pavidi e degli scettici insormontabili furono superati e nei termini di tempo, che Emilio De Bono rispettò come una consegna sacra.
      Ai primi di ottobre la grande macchina era pronta per scattare e scattò varcando il Mareb. Il 6 ottobre il tricolore sventolava su Adua. Un mese dopo su Makallè.
      Se non ci furono grandi battaglie, gli è che il nemico preferì ritirarsi su posizioni più arretrate e lontane dalla nostra immediata pressione. Senza il periodo che chiameremo De Bono, non sarebbe stato possibile, né concepibile, il prosieguo vittorioso della campagna. Giunto all'ultima pagina di questo volume limpido e brillante anche nella forma, il lettore non potrà che confortare il convincimento sgorgato dal cuore del popolo: Emilio De Bono è un artefice della vittoria africana e come tale gli è dovuta la gratitudine della Patria.
      Mussolini Roma, 28 settembre - Anno XIV-E. F.

(segue...)