Agli Eroi della Vigilia
(4 novembre 1936)


      Dopo le intensissime giornate milanesi, il Duce, ritornato nell'Urbe, celebra l'anniversario della Vittoria. Il primo IV Novembre imperiale eguaglia il XXVIII Ottobre, e corona — nell'alta memoria della Guerra mondiale —, il ciclo eroico della conquista imperiale. L'atmosfera ardente della celebrazione romana rinnova, nello stesso ardente alone di Gloria, la passione del Popolo di Milano. Con le manifestazioni di Milano e di Roma — seguite di ara in ora in ogni angolo d'Italia, anche lontano e sperduto — l'intera Nazione è in piedi, con lo spirito entusiasta e la volontà pronta e temprata.
      Il IV Novembre dell'anno XV è consacrato sopra tutto da due riti altissimi: il rito propiziatorio nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli, celebrato da Monsignor Bartolomasi alla presenza del Re e Imperatore, della Regina e Imperatrice, del Duce — e l'inaugurazione della Casa Madre dei Mutilati, compiuta dai Sovrani e dal Duce, e consacrata da un'alta orazione del Cieco di Guerra, On. Carlo Delcroix, Presidente dell'Associazione dei Mutilati. Nello stesso giorno, il Governatore di Roma, S. E. Bottai, conferisce solennemente, in Campidoglio, nella Sala Giulio Cesare, le Litterae Civitatis ai Condottieri della Guerra Etiopica, S. E. Badoglio e il quadrumviro S. E. De Bono, insigniti della Cittadinanza romana.
      In questo giorno solenne le parole del Duce sono brevi. I Mutilati, dopo l'inaugurazione della Casa Madre, si recano in Piazza Venezia seguiti da una vasta folla entusiasta. Il Fondatore dell'Impero, dal balcone di Palazzo Venezia, rivolge loro un breve discorso — che sanziona l'intrinseco rapporto fra la Guerra mondiale e la conquista etiopica: i Mutilati hanno dato, fra il 1915 e il 1918, il loro sangue per preparare l'Impero. Ed è profondamente significativo il fatto che Essi, che quattro anni prima avevano inaugurato in Roma la strada dal nome profetico — Via dell'Impero — siano convocati, nell'ora solenne del primo IV novembre imperiale, a consacrare il coronamento di tutti i loro sacrifici, di tutte le loro speranze.

(segue...)