(segue) Intervista al Volkischer Beobachter
(18 gennaio 1937)
[Inizio scritto]
Interrogato se Egli creda che la
battaglia dinanzi a Madrid possa condurre a complicazioni, o
addirittura alla guerra europea, il Duce ha risposto sereno,
scuotendo lentamente il capo.
E ha aggiunto che c'era chi voleva
turbare l'accordo del Mediterraneo, ma che Egli non lo ha tollerato.
L'accordo rappresenta, nella
situazione assai tesa, l'inizio di una pacificazione e procura alcuni
anni di tranquilla evoluzione. Si potrà, durante questo
periodo, continuare ad agire per la pace.
Per quanto riguarda le
affermazioni secondo le quali l'accordo italo-inglese significherebbe
un rilassamento dei rapporti fra Roma e Berlino, il Duce ha soggiunto
che tali affermazioni non sono che vaneggiamenti dei nemici della
recente, ma intangibile collaborazione italo-germanica.
Nulla è stato né
sarà cambiato a tale collaborazione. Anzi l'accordo
coll'Inghilterra non fa che rafforzare l'Asse Berlino-Roma e non è
che un logico complemento degli sforzi per facilitare l'Europa.
Poi il Duce ha affermato:
Non abbiamo mire territoriali, di
nessun genere, in rapporto alla situazione creata in Spagna
dall'intervento della Russia sovietica.
Alla domanda se la proclamazione
di una repubblica sovietica in Ispagna o in una parte della Spagna
potrebbe rivestire il significato di una minaccia dello statu quo, il
Duce ha risposto:
Evidentemente!
|