Per il XVIII annuale della fondazione dei Fasci. «Ricordare e
prepararsi»
(23 marzo 1937)
23 marzo 1937-XV.
Primo anniversario della fondazione dei Fasci dopo la conquista
dell'Impero. L'Europa è tuttora irretita nella politica
ginevrina. L'Italia, che ha «tirato diritto», ha spezzato
le reti, ma non può, tuttavia, dimenticare l'insulto delle
sanzioni.
Il Duce è
appena ritornato dal trionfale viaggio in Libia; Roma arde dal
desiderio di risalutarlo; il mattino del 23 marzo tutta la
popolazione è in Piazza Venezia e nereggia nei dintorni, a
perdita d'occhio. Il Duce si presenta al balcone in divisa di
Comandante generale della Milizia, il volto serrato nell'elmetto di
guerra. E così parla:
Camicie Nere!
Il XVIII anniversario della
fondazione dei Fasci italiani di combattimento viene oggi celebrato
per la prima volta nella realtà e nel clima dell'Impero.
Questo fu l'obbiettivo del
Fascismo sin dalla vigilia eroica di piazza S. Sepolcro. Tale
obbiettivo è stato raggiunto. L'anniversario cade all'indomani
del mio viaggio africano che si è svolto giorno per giorno
secondo il programma prestabilito e debitamente stampato; il che ne
avrebbe permessa la lettura ai troppi analfabeti che scrivono sui
giornali. Viaggio che, come non è stato anticipato, non è
stato accorciato, e mi ha permesso di constatare che il lavoro degli
Italiani sta trasformando le steppe desertiche in una terra popolata
e feconda, solcata da una strada che è una delle più
lunghe e delle più belle del mondo, degna in tutto e per tutto
delle vie consolari dell'antica Roma.
L'anniversario cade mentre una
delle solite tempeste infuria contro questa nostra magnifica Italia
fascista: è una tempesta di carta stampata.
(segue...)
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