(segue) Alle popolazioni della Sicilia
(10-20 agosto 1937)
[Inizio scritto]

      Prendendo lo spunto dall'inaugurazione del palazzo di giustizia, il Duce prosegue soffermandosi particolarmente sull'importanza e sul valore che ha la giustizia: parola sacra e solenne che il popolo accoglie nel suo cuore con emozione sempre profonda; specialmente il popolo che lavora e di cui Egli conosce i bisogni, le necessità, i disagi, non già per averli letti sui libri, ma per averli vissuti.
      Dopo avere affermato che oggi s'inizia un nuovo periodo di storia caratterizzato dalla creazione dell'Impero italiano, ricorda che il suo più grande pioniere in tempi oscuri fu appunto un siciliano: Crispi; e conclude il suo discorso dicendosi sicuro che l'Impero potrà sempre contare sulla fedeltà assoluta e incondizionata dell'Isola.


      Il 12 agosto, dopo una manifestazione dei rurali catanesi, S. E. Mussolini si dirige in automobile verso Augusta, dove visita le difese militari. Alle 18,15' è a Siracusa.

      Anche qui, nella Piazza del Duomo rivolge al popolo di Siracusa un saluto di viva simpatia, in cui è espressa la sua soddisfazione di ritrovarsi, dopo molti anni e dopo tanti eventi destinati a rimanere incancellabili nelle memorie della Patria, tra la fedele gente dell'antichissima Siracusa.
      Dopo avere rapidamente rievocato le realizzazioni compiute durante 15 anni di Regime fascista in ogni parte d'Italia ed in particolare nella Sicilia, oggi più che mai cara al cuore di tutti gli Italiani, il Duce illustra l'intimo legame spirituale che unisce la costituzione dei Fasci per l'intervento con la costituzione dei Fasci di Combattimento, preludio alla Marcia su Roma.
      «Il grande evento storico fu la condizione essenziale per la conquista dell'Impero, che è veramente una conquista voluta e realizzata da tutto il popolo italiano.»

(segue...)