(segue) Alle popolazioni della Sicilia
(10-20 agosto 1937)
[Inizio scritto]

      Questa è la risposta che io mi attendevo dal vostro coraggio, dalla vostra fede e dal vostro patriottismo.


      Si svolgono, intanto, nell'interno della Sicilia, le grandi manovre dell'esercito. Il 17 agosto il Duce è fra i reparti delle Divisioni «Marmarica» e «Sirte» e s'incontra col Re Imperatore. Nel pomeriggio è di nuovo a Trapani, per inaugurarvi importanti opere pubbliche.
      Il 18 agosto, sul colle di Calatafimi, tiene il rapporto alle alte autorità ed agli ufficiali che partecipano alle manovre.

      Fatte alcune osservazioni di carattere essenzialmente tecnico, il Duce indica l'orientamento della soluzione dei problemi quali sono risultati dallo svolgimento delle manovre, per ciò che si riferisce sopra tutto all'uso e all'impiego delle grandi unità e dei reparti secondo le esigenze della guerra moderna.
      Messa in rilievo l'importanza determinante della formazione dei quadri, riafferma la necessità che sia sempre più intensificata la preparazione professionale e che di pari passo con essa proceda la formazione del carattere, richiamandosi in proposito ad alcuni precedenti storici.
      Prosegue osservando come si possa affermare che i soldati italiani che hanno conquistato l'Impero siano oggi i migliori del mondo e come l'unione delle forze militari e del popolo formi un blocco granitico contro il quale sarebbero destinati a infrangersi tutti i tentativi di offesa: blocco reso possibile dal clima creato da quindici anni di Regime fascista.
      Rilevato come le manovre attuali abbiano concentrato l'attenzione di tutto il mondo su questa isola veramente meravigliosa si dice sicuro che gli ufficiali partecipanti alle manovre saranno fieri di avere vissuto queste giornate di fatiche, di ardimento e di collaborazione fra tutte le forze armate dello Stato e chiude elevando il saluto al Re Imperatore.

(segue...)