Le direttive per le Case Popolari
(30 ottobre 1937)
Il 30 ottobre
1937-XVI, il Duce riceve il Consiglio del Consorzio Nazionale tra gli
istituti fascisti autonomi per le Case Popolari; dopo aver ascoltato
la relazione del Ministro dei Lavori Pubblici S. E. Cobolli Gigli,
prende la parola.
Afferma di seguire, con
particolare attenzione, la proficua attività svolta dal
Consorzio che è ispirata a direttive razionali, logiche e
fasciste.
Dopo essersi soffermato sulle
modalità e sui criteri unitari dei finanziamenti, illustra i
tipi da adottare nelle costruzioni, che nelle grandi città
possono essere intensive e nei centri minori debbono essere, invece,
costituite da nuclei a carattere semi-urbano e semi-rurale, con
appezzamenti di terreno attigui, nei quali gli abitanti possano
coltivare ciò che occorre per le necessità domestiche.
La casa deve rispondere a criteri
semplici ed ultra funzionali, con speciale riguardo alle stanze
destinate ai bambini. Inoltre la casa dev'essere locata a tenue
pigione.
Dopo avere rivolto un vivo elogio
ai componenti del Consiglio, li incita a perseverare nella loro
attività di così alto contenuto sociale come quella che
si propone di dare gradualmente a tutto il popolo italiano una casa
sana e decorosa.
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