Per l'inaugurazione di Aprilia
(29 ottobre 1937)
Sulla civica torre
di Aprilia sventola il tricolore: è il 29 ottobre 1937-XVI; il
Duce inaugura il nuovo comune che il Fascismo ha fondato nell'Agro
Pontino. Salutato dall'intera popolazione, il Capo visita gli
edifici, assiste, nell'interno della Chiesa, alla Benedizione e al
rito inaugurale; consegna i premi alle 1921 famiglie coloniche che si
sono distinte durante l'anno XV nelle opere di bonifica; quindi sale
sull'arengo, e così parla:
Camerati Contadini!
Io comincio il mio discorso col
rivolgervi una domanda: la vostra memoria è buona?
(La folla risponde
entusiasticamente: «Sì! Sì!»).
Voi allora ricorderete che un
giorno io venni qui, montai su un trattore, tracciai un perimetro e
annunciai che Aprilia si sarebbe inaugurata il primo giorno dell'anno
XVI dell'Era fascista.
Ciò è
matematicamente avvenuto e fra tutti i Comuni sorti sull'Agro Pontino
io vi confesso di nutrire una sfumatura di simpatia per Aprilia,
perché Aprilia fu fondata durante il periodo della vittoriosa
guerra africana, il giorno centosessantesimo dell'assedio economico.
(La folla urla la sua
indignazione).
Mi accorgo anche da questo vostro
urlo che avete buona memoria. Con Aprilia siamo giunti alla quarta
tappa del nostro cammino. Quando nell'aprile del 1938 avremo fondato
Pomezia, che inaugureremo il primo giorno dell'anno diciottesimo
dell'Era fascista, potremo dire di avere vinto questa guerra, potremo
dire di avere compiuto in appena un decennio quello che fu invano
tentato durante venti secoli.
C'era tra l'Italia Centrale e
quella Meridionale una lacuna e dal punto di vista dell'agricoltura e
dal punto di vista della popolazione.
(segue...)
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