Il capestro di Demos
(3 dicembre 1937)
Da Il Popolo
d'Italia, 3 dicembre 1937-XVI.
Udite, udite, o cittadini! Il Nero
York Times ci fa sapere che vuole difendere le democrazie, contro le
dittature. Difenderle sino all'ultimo sangue? Adagio. Non cominciamo
a drammatizzare quella che potrebbe essere una commedia con un solo
versamento liquido: quello dell'inchiostro.
Prima di tutto: quali sono le
democrazie? È ormai convenuto che sulla faccia della terra
solo tre democrazie esistono e grandi e degne di questo fatidico
appellativo: gli Stati Uniti, la Francia, l'Inghilterra. Ed è
altrettanto convenuto che esistono tre Paesi dittatoriali: l'Italia,
la Germania, il Giappone. È altresì convenuto che le
tre democrazie sospirano la pace; che le tre dittature vogliono
invece la guerra; che le tre democrazie rispettano la santità
dei trattati, mentre le tre dittature fanno precisamente il
contrario.
«Il triangolo
Roma-Berlino-Tokio — grida il giornale americano — è
un'alleanza militare con mire territoriali, contro cui le democrazie
dei due emisferi debbono unirsi per difendersi. Ciò non
significa adozione di misure belliche, a cui il popolo americano è
contrario».
Dunque: niente guerra, niente
misure che possano sboccare nella guerra. Gli Stati Uniti si ritirano
in buon ordine e lasciano alle due democrazie europee il compito di
affrontare sul terreno delle armi i Paesi totalitari. Ma la Gran
Bretagna non ha mai dimostrato tendenze belliche spiccate, in questi
ultimi tempi, specie sulla terra, ragione per cui, imitando i cugini
americani, gli Inglesi potrebbero decidersi — come si diceva
una volta — a battersi sino all'ultimo Francese.
Devono essere queste poco
brillanti prospettive che spingono il giornale newyorkino a scegliere
un altro campo di battaglia per la difesa di quei Paesi che si sono
autodefiniti grandi democrazie.
(segue...)
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