(segue) Lezione ai critici «non aggiornati»
(5 marzo 1938)
[Inizio scritto]
I «critici» non erano
«aggiornati»
il che accade spesso anche in altri campi. Fanno ridere taluni
stranieri che dopo un fugace soggiorno in Italia, senza —
spesso — alcuna conoscenza della nostra lingua, s'impancano a
giudici delle cose nostre e sentenziano che il popolo italiano ha un
tale e non un altro temperamento, può fare o non fare
determinate cose, ecc. Se è malagevole conoscere un uomo, che
è un mondo, come si osa credere di conoscere una miriade di
mondi qual'è un popolo? E un popolo come l'italiano? I
«giudizi» stranieri che il generale Bollati ha raccolti
nel suo volume sono, oggi, un miserevole mucchio di macerie, che ha
tuttavia una sua utilità: quella di mettere in ancora maggiore
risalto la portata e lo splendore della vittoria italiana, dovuta a
sapienza di Capi a coraggio di soldati a virtù di popolo.
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