(segue) Agli ex-combattenti tedeschi
(18 marzo 1938)
[Inizio scritto]

      L'Italia fascista che vi accoglie e la Germania nazista che voi nobilmente rappresentate sono opera dei soldati della Grande Guerra; quelli che nel proprio sangue conobbero il sacrificio alla Patria, e, reduci della guerra come il vostro grande Capo, ne difesero il valore morale e preservarono nella Rivoluzione delle Camicie Nere e nella Rivoluzione delle Camicie Brune le fondamenta dello Stato.
      In questo è la prima ed essenziale comunione ideale che lega i nostri due popoli e che gli ex combattenti tedeschi e gli ex combattenti italiani hanno preparato e consacrato.
      Il mio saluto di Capo di Governo e di soldato va a voi camerati, ed alla grandezza della patria tedesca, che in guerra ed in pace voi avete due volte servita.