L'Asse Roma-Berlino. Hitler in Italia
(2-9 maggio 1938)
Il 2 maggio
1938-XVI Adolfo Hitler, salutato da grandi manifestazioni di popolo,
lascia Berlino diretto in Italia, dove restituirà la visita
che Benito Mussolini gli ha fatto nel settembre dell'anno precedente.
Il Maresciallo Goring, salutando il Capo del Reich, alla stazione,
afferma che «gli occhi del mondo sono rivolti su Roma, dove si
svolgerà l'incontro dei due più grandi uomini del
nostro secolo». E veramente il mondo si fa subito attento e
ansioso di conoscere i risultati diplomatici dell'incontro. La sera
del 3 maggio il Führer è a Roma, accolto dal Re
Imperatore e dal Duce. Roma è tutta splendente di luci,
ammantata di bandiere. È la Roma imperiale del Fascismo che
stupisce ed incanta gli stranieri: la Roma grande, eterna, di Augusto
e di Mussolini che porge al Capo della Rivoluzione germanica il
saluto entusiastico della Rivoluzione italiana. Il 4 maggio si
iniziano, tra le visite al Pantheon, al Vittoriano, alla sede del
Partito Nazionale Fascista, i colloqui tra i due Capi: la sera, al
Quirinale, durante il pranzo di gala, S. M. il Re Imperatore ed il
Führer si scambiano i brindisi dell'amicizia tra i due popoli.
Il 5 maggio si svolge a Napoli, in onore del Führer, una grande
rivista navale, la più grande che il Mediterraneo abbia mai
veduto; e il 6 maggio, in Roma, una parata militare di trentamila
uomini, sulla Via dei Trionfi. La sera del 7 maggio, a Palazzo
Venezia, durante il pranzo offerto dal Duce al Führer, i due
Capi pronunziano i discorsi che il mondo attende ansiosamente. Dice
il Duce:
Führer.
E' con la più cordiale
gioia che io vi do il benvenuto mio, del Governo e del popolo
italiano, in questa Roma che oggi Vi accoglie nella duplice gloria
della sua tradizione e della sua potenza.
(segue...)
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