Ai giovani della Leva fascista e ai Littori dell'anno XVI
(29 maggio 1938)


      In tutta Italia il 29 maggio 1938-XVI, si compie il rito della Leva fascista e si celebra la solidarietà del popolo italiano per la Spagna nazionale. Nella Capitale, al Foro Mussolini, ha luogo un grande saggio ginnico, al quale sono presenti, oltre al Capo del Governo, gli ambasciatori di Germania e di Spagna e i rappresentanti del generale Franco. Al termine della manifestazione parla il Duce.

      Egli, dopo avere rilevato come la grande giornata dedicata alla Leva fascista, al saggio ginnico nazionale e alla solidarietà con la Spagna di Franco, si sia conclusa col saluto al sacro tricolore della Patria, invia a tutti il Suo elogio e il Suo incitamento, affermando che il Fascismo vuole preparare le giovani generazioni al lavoro e al combattimento per l'Italia imperiale di oggi e per quella più grande di domani.


      Nello stesso giorno, a Palazzo Venezia il Capo del Governo premia i Littori dell'anno XVI e rivolge loro il suo cameratesco saluto.

      Il Duce afferma che segue attentamente tutto quanto accade nelle palestre, nelle scuole, negli stadi, nei campi sportivi, dove si preparano le generazioni degli atleti del pensiero e del braccio. Pone in rilievo come tutta la vita spirituale, morale e fisica debba essere orientata secondo la dottrina del Fascismo e mirare alla grandezza del nostro popolo.
      Quindi, rivolgendosi ai camerati padovani, annuncia fra altissime acclamazioni che Egli sarà presto nella loro città.