(segue) Il viaggio nelle Venezie
(18-26 settembre 1938)
[Inizio scritto]

      Il generale Lukic porge il saluto dell'Esercito: «Viva il Duce!» grida e la folla presente risponde «Zivio Duce!». Allora Mussolini così risponde:

      Sono molto lieto di avere passato in rassegna un reparto del valoroso Esercito jugoslavo. Sono lieto che ciò sia avvenuto su questa frontiera, che congiunge due Popoli amici. Tali siamo sulle nostre frontiere terrestri e marittime, tali intendiamo rimanere per l'avvenire. Da questo lembo di terra jugoslava desidero giunga il mio saluto alle Supreme Autorità jugoslave e in particolar modo al Capo del Governo, dottor Milano Stojadinovic.


      Rientrato in Italia, il Duce visita la Mostra Forestale di Postumia, il nuovo cimitero di Redipuglia, e si trattiene nei cantieri navali di Monfalcone dove ai 15.000 operai esprime il suo compiacimento per «l'importante complesso di opere da cui escono perfetti strumenti per la nostra potenza in cielo e sul mare».
      Nel tardo pomeriggio è di nuovo a Trieste; un ultimo rito lo attende: in Piazza dell'Unità sono schierati 15.000 militi.
      Il Duce consegna otto ricompense al valor militare, quindi, alla Casa del Fascio, riceve le gerarchie di Trieste e ascolta il rapporto delle forze triestine fattogli dal Federale.
      Il Duce risponde dichiarandosi soddisfatto del rapporto, che considera ottimo ed elogiando il federale ed i suoi collaboratori.
      Ricorda che i compiti e le responsabilità delle gerarchie sono grandi e che il gerarca non deve misurare la giornata, ma deve essere disposto a qualsiasi sacrificio, anche a quello supremo.
      Aggiunge che dobbiamo temprarci moralmente e fisicamente per essere pronti a ogni prova e conclude dicendo: Se mi fosse possibile riassumere le mie impressioni in una parola, direi, anzi dico, che il Fascismo triestino, nelle sue formazioni maschili e femminili e giovanili e in tutte le manifestazioni, è stato semplicemente magnifico.

(segue...)