(segue) Il viaggio nelle Venezie
(18-26 settembre 1938)
[Inizio scritto]
Ma sarebbe grave, gravissimo
errore dare una falsa interpretazione a questo atteggiamento
longanime della Germania. Gli è che in regime di democrazia
domina l'irresponsabilità, perché ognuno pensa di
scaricare le responsabilità sul partito opposto, sul suo
vicino. Nei regimi così detti totalitari questo slittamento di
responsabilità è impossibile.
Il problema, ora che è
posto innanzi alla coscienza dei popoli, deve essere risolto in
maniera integrale e definitiva. Ce il tempo per questa soluzione, e
se un conflitto dovesse comunque scoppiare c'è la possibilità
di localizzarlo.
Ma accade in questi giorni che
partiti e tendenze più o meno imperanti nei paesi
dell'Occidente, ritengono che questo sia il momento opportuno per
fare i conti con gli Stati totalitari. In questo caso questi partiti
e tendenze non si troveranno di fronte a due Paesi, ma a due Paesi
che formeranno un blocco solo.
Se in Italia ci fossero aliquote
di quelli che io chiamo gli uomini che stanno perennemente dietro
alla persiana, quelli che io chiamo moralmente i borghesi, dichiaro
che saranno immediatamente messi fuori di combattimento.
Da questa Padova, che vide venti
anni or sono, quasi in questi giorni, conchiudersi quello che era
stato un urto secolare e fatale di due popoli e di due concezioni; da
questa Padova che, attraverso il suo glorioso Ateneo, fu per secoli
il propugnacolo del più ardente patriottismo; da questa Padova
che vive nel clima dell'Impero, e che io considero una delle più
dinamiche città d'Italia; da questa Padova che mi ha oggi
presentato le forze del Regime in uno schieramento che io posso
chiamare senza retorica semplicemente formidabile (la folla urla:
«Ritorna! Ritorna! io non sento il bisogno di mortificare il
popolo italiano raccomandandogli di mantenere, anche nei prossimi
giorni, l'imperturbabile calma di cui ha dato prova sin qui: io so
che ognuno di voi, e tutti voi, siete pronti a qualsiasi evento.
(«Sì, subito!», la folla prorompe in una
altissima, prolungata ovazione).
(segue...)
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