(segue) Monaco
(29 settembre 1938)
[Inizio scritto]

      «Ho garantito che le promesse ceche saranno eseguite e confido che un completo accordo potrebbe essere raggiunto entro una settimana.»
      Mussolini, accogliendo la preghiera di Chamberlain, telefona all'ambasciatore Attolico, a Berlino:

      Andate immediatamente dal Führer e, premesso che io sarò in ogni evenienza con lui, ditegli che gli consiglio di dilazionare di 24 ore l'inizio delle operazioni. Nel frattempo studierò e proporrò quanto deve essere fatto per risolvere il problema.


      Affermerà il 30 novembre, alla Camera, Galeazzo Ciano: «Questa telefonata risparmiò all'umanità una tragica prova». Hitler accetta il consiglio del Duce, il quale, ricevuta una nuova proposta concreta dall'ambasciatore inglese, manda un secondo messaggio all'Ambasciatore a Berlino, così redatto:

      1°) Ringraziate il Führer per avere accettato mio invito sospendere ventiquattro ore mobilitazione;
      2°) insieme con un messaggio personale a me diretto da Chamberlain che mi consigliava passo compiuto presso Hitler, sono a conoscenza testo lettera che Chamberlain ha diretta in data odierna 28 a Hitler;
      3°) tale lettera, che sarà forse resa di pubblica ragione e della quale in ogni modo vi trasmetto il testo, contiene proposte che io ritengo accettabili, e cioè: ritorno a Berlino di Chamberlain per liquidare in non più di sette giorni il problema, presenti i cechi e, se Hitler lo desidera, anche francesi e italiani.
      L'Italia è naturalmente favorevole a partecipare. È mia convinzione che Hitler otterrebbe in tal modo un successo che non esito a chiamare grandioso dal punto di vista concreto e dal punto di vista prestigio mondiale.

(segue...)