(segue) Alla Commissione Suprema per l'Autarchia
(10, 13-14 e 17 ottobre 1938)
[Inizio scritto]

      Il Duce mette in evidenza l'importanza della produzione dell'olivo che sarebbe desiderabile raggiungesse almeno i 3.500.000 quintali e anche più per destinare il supero all'esportazione, usufruendo della produzione da ottenersi non solo cogli innesti di olivastri e con l'intensificazione delle colture di olivi, ma anche con la produzione di olio vinaccioli, da semi di cotone, di tabacco e di altre piante.
      Dichiara che occorre provvedere a garantire ai produttori di olio un prezzo stabile.
      Altri settori della produzione sono presi in esame: sempre il Duce riassume e conclude.


      Il 13 ottobre si riunisce nuovamente la Commissione Suprema per l'Autarchia nel salone del Ministero delle Corporazioni.

      Il Duce richiama i dati essenziali del piano autarchico della cellulosa approvato l'anno precedente. Quindi apre la discussione, le cui conclusioni riassume fissando i seguenti principi:
      1°) sono sufficienti 12.000 ettari di terreno coltivati a piante per cellulosa per l'attuazione dei piani autarchici;
      2°) i piani autarchici sono già attuati, per il cinquanta per cento e anche più; anche prima del 1942 noi produrremo 1.500.000 quintali di cellulosa per carta e più di 600.000 quintali di cellulosa per uso tessile;
      3°) dobbiamo, sin da ora, prepararci per un ulteriore balzo, e puntare sui 4.000.000 di quintali.
      Successivamente la commissione prende in esame l'impiego del «Lanital». Anche questa discussione è riassunta dal Capo del Governo che rileva come per varie ragioni l'impiego della caseina tessile non sia stato così intenso come si sperava, nonostante l'importanza di questa scoperta, che ha destato l'interesse in vari Paesi stranieri: Polonia, Francia, Belgio, Olanda e forse anche Inghilterra. Afferma la necessità che si dia maggiore impulso all'utilizzazione del «Lanital», che è prodotto squisitamente autarchico, il cui consumo può contribuire notevolmente alla riduzione delle importazioni. La questione del prezzo, che deve essere equo per i produttori e per i consumatori, può esser risolta in sede corporativa.

(segue...)