(segue) Alla Commissione Suprema per l'Autarchia
(10, 13-14 e 17 ottobre 1938)
[Inizio scritto]
Negli altri campi: seta, juta,
cotone, ecc., potrà essere realizzata l'autarchia almeno per
il sessanta per cento, purché i cervelli e le volontà
si orientino tutti verso l'attuazione di questo programma; saranno
forse necessari provvedimenti per l'adozione dei vari tessuti, ciò
faciliterà la determinazione dei prezzi favorendo l'afflusso
sul mercato interno dei consumatori.
Alla fine della riunione, dopo
aver esaminato altri problemi riguardanti le fibre tessili nazionali,
il Duce conclude la discussione con alcune precisazioni
sull'importanza autarchica della canapa e sull'aumento di produzione
del lino, nonché sulle possibilità di eliminare
l'importazione di juta, utilizzando la ramia. Infine, presenta la
seguente mozione:
«La Commissione suprema
dell'autarchia, mentre prende atto delle realizzazioni autarchiche
sin qui raggiunte, dichiara necessario per l'industria tessile
l'impiego obbligatorio ed in percentuale da stabilirsi delle fibre
tessili nazionali, in tutti i tessuti destinati al consumo interno.
«Il Comitato tecnico
corporativo per le fibre tessili nazionali comporrà
sollecitamente le necessarie tabelle contenenti le percentuali di
mescolanza delle varie fibre naturali ed artificiali di produzione
autarchica con le fibre d'importazione.
«Del pari i Comitati tecnici
corporativi competenti determineranno i prezzi dei prodotti stessi,
in modo da incrementare la produzione, ed insieme attivare il
consumo, tendendo soprattutto alla stabilizzazione dei prezzi».
La discussione
prosegue il giorno 14.
Ai giornalisti intervenuti il Duce
fa presente che essi sono non dei semplici invitati, ma dei
componenti la Commissione suprema per l'autarchia, che hanno, quindi,
anche il diritto di interloquire sui singoli problemi, quando lo
credano opportuno.
(segue...)
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