(segue) Al Consiglio Nazionale del Partito Nazionale Fascista
(25 ottobre 1938)
[Inizio scritto]

      «Il Consiglio Nazionale ha inteso in tutta la sua portata l'invito rivolto dal Gran Consiglio a considerare le direttive del Partito, in materia di razza, fondamentali e impegnative per tutti.
      «Il Partito, profondamente convinto che in questa esigenza della potenza fascista è un presupposto essenziale dell'elevazione di tutta la vita italiana sul piano dell'Impero, moltiplicherà la sua azione perché la coscienza razziale già in atto divenga patrimonio spirituale inderogabile di tutti gli Italiani.
      «Alla vigilia della costituzione della Camera dei Fasci e delle Corporazioni, il Consiglio Nazionale Vi assicura che i gerarchi del centro e della periferia sentono pienamente la nuova responsabilità che è loro conferita: portare sempre più intimamente nelle leggi e nell'attività dello Stato lo spirito della Rivoluzione.
      «Mentre la Commissione Suprema per l'Autarchia documenta l'importanza delle realizzazioni per Vostra iniziativa e per Vostra volontà conseguite, il Consiglio Nazionale si rende garante che il Partito intensificherà la sua opera diretta a suscitare energie sempre più preparate alla conquista dell'integrale indipendenza economica. «Anche gli altri obiettivi segnati dal Gran Consiglio del Fascismo saranno raggiunti: il totale inquadramento delle nuove generazioni nella Gioventù Italiana del Littorio e la sempre più larga immissione dei giovani nei quadri del Regime, perché viva ed operante sia l'unità morale, politica e guerriera di tutta la giovinezza italiana e perché il Fascismo possa attingere, dall'avvicendarsi delle generazioni, la certezza della sua continuità. «Solida e perfetta, quale il Gran Consiglio l'ha definita, è la saldatura tra i veterani della vigilia che conservano intatto lo spirito delle vecchie squadre d'azione, e i nuovi militi della Rivoluzione: gli uni agli altri indissolubilmente uniti dall'identica dedizione a Voi, Duce, ed alla comune fede.

(segue...)