Risposte a Horthy e a Imredy
(5 novembre 1938)


      La mattina del 5 novembre, secondo il lodo arbitrale italo-tedesco di Vienna del 2 novembre, le truppe ungheresi varcano l'iniquo confine con la Cecoslovacchia e ricongiungono alla patria le terre che l'infausto trattato del Trianon aveva ingiustamente assegnato allo Stato cecoslovacco. Tutta l'Ungheria inneggia al Duce, primo e principale sostenitore della causa ungherese e il Reggente Horthy così gli telegrafa:
«La Nazione ungherese non dimenticherà mai che Colui che fu il primo a richiamare la giustizia per l'Ungheria rimase fermo nel suo proposito. Gradite i miei più sentiti; ringraziamenti uniti a quelli di tutti gli Ungheresi.
Horthy»
      Il Duce risponde:

      Vi ringrazio del Vostro cortese telegramma e colgo l'occasione per porgerVi le più vive felicitazioni in queste storiche giornate che hanno sanzionato il riconoscimento delle giuste rivendicazioni dell'Ungheria. L'Italia è lieta di avere dato a tale riconoscimento un contributo sincero e disinteressato, ispirato alla amicizia che la lega alla nobile Nazione magiara e agli alti ideali di giustizia che ha sempre perseguiti. Prego Vostra Altezza Serenissima di accogliere i miei deferenti omaggi.
      Mussolini


      Anche il Presidente del Consiglio Imredy esprime al Duce il ringraziamento del Governo d'Ungheria:

      «Colgo l'occasione per ringraziare vivamente l'E. V. di avere voluto accettare insieme col Governo del Reich l'arbitrato nella causa ungaro-cecoslovacca. La decisione di Vienna documenta che l'interessamento e la comprensione dell'Italia e dell'asse Roma-Berlino per i problemi dell'Europa centrale sono il pegno più sicuro dell'evoluzione pacifica in questo settore del continente.

(segue...)