Il brindisi a Chamberlain
(11 gennaio 1939)


      L'11 gennaio giungono a Roma il Primo Ministro britannico, Neville Chamberlain, e il Ministro degli Esteri, Lord Halifax. La visita ha lo scopo di riaffermare l'amicizia italo-britannica, dopo l'entrata in vigore (16 novembre) degli accordi del 16 aprile, coi quali l'Inghilterra riconosceva la sovranità italiana sull'Etiopia. Il Financial Times dedica al convegno un numero speciale che contiene messaggi di Mussolini, Ciano, Grandi, Chamberlain, Halifax, Perth. Ecco il messaggio del Duce:

      Sono lieto, della iniziativa del Financial Times di dedicare un numero speciale all'Italia, perché penso che anche esso possa contribuire a far meglio conoscere in Inghilterra e nei Domini l'attuale realtà politica ed economica dell'Italia fascista. È particolarmente significativo che questa pubblicazione coincida con la visita in Italia del Capo del Governo e del Ministro degli Affari Esteri di Gran Bretagna, dalla quale tutti gli amici sinceri della pace e della civiltà europea si augurano che possa derivare un ancor maggior rinsaldamento delle relazioni di simpatia e di amicizia fra il popolo inglese e l'italiano.
      Mussolini


      La sera dell'11, a Palazzo Venezia, ha luogo il pranzo in onore degli ospiti; e al levar delle mense il Duce pronunzia il seguente brindisi:

      Signor Primo Ministro,
      Sono felice di dare a Voi e a Lord Halifax il cordiale benvenuto mio e del Governo fascista in Italia e a Roma che, accogliendovi ospiti graditi e rappresentanti di una grande Nazione amica, vogliono anche testimoniarvi la simpatia con la quale il popolo italiano ha seguito e segue l'opera Vostra e del Vostro Governo.
      Il Vostro spirito di comprensione, la fermezza con la quale Voi avete personalmente collaborato a un'equa soluzione dei problemi che gravavano nel settembre scorso sulla vita dell'Europa, la tenacia con la quale Voi avete perseguito un programma di riconciliazione e di pace, hanno trovato il più sincero apprezzamento nel Paese, che ha sempre creduto ad una pace fondata sulla giustizia, che è stata ed è il fine ultimo al quale ha mirato e mira la politica dell'Italia fascista.

(segue...)