(segue) Il brindisi a Chamberlain
(11 gennaio 1939)
[Inizio scritto]

      «Merita di essere messo in rilievo che uno dei primi risultati di questo accordo è costituito dal fatto che ieri si è potuto procedere, qui e a Londra, allo scambio di informazioni militari previste dall'accordo. «Convinti come siamo che i nostri interessi nel Mediterraneo, mentre sono di vitale importanza per entrambi, non importano tuttavia alcuna ragione di conflitto, siamo sicuri che questo accordo ha iniziato fra noi un nuovo capitolo di amicizia e di fiducia che, confidiamo, si dimostrerà fecondo per la futura stabilità dell'Europa. «Mentre Vi assicuro, Eccellenza, che apprezzo altamente le Vostre espressioni di personale amicizia e nella speranza che le nostre due Nazioni possano cooperare insieme nel compito di assicurare una pace durevole in Europa, levo il bicchiere a S. M. il Re d'Italia Imperatore d'Etiopia, al costante benessere ed alla prosperità dei popoli sui quali Egli regna.»


      Chiusosi il convegno, i due Capi di Governo si scambiano i seguenti telegrammi.
      Chamberlain al Duce:
      «Non posso lasciare l'Italia senza esprimere a Voi personalmente i miei calorosi ringraziamenti e il mio profondo apprezzamento per l'accoglienza riservatami non soltanto a Roma ma durante tutto il corso del mio viaggio sul suolo italiano.
      «Questi sentimenti sono pienamente condivisi da Lord Halifax ed insieme torniamo in Inghilterra rafforzati nel nostro convincimento nell'amicizia anglo-italiana e nelle nostre speranze per il mantenimento della pace.
      Neville Chamberlain»


      Il Duce a Chamberlain:

      Sono stato molto sensibile al cortese telegramma che avete voluto indirizzarmi nel lasciare l'Italia.

(segue...)