(segue) Ai vincitori della battaglia del grano
(22 gennaio 1939)
[Inizio scritto]

      A questo punto il Duce, interrompendo di seguire le cartelle del suo discorso, dice: Volete sapere l'ultima? Questa notizia che vi dico non l'ho scritta, perché l'ho udita proprio stamattina. Il Vaticano, secondo un prelato francese, avrebbe consigliato la Francia di tener duro. Io sono assolutamente convinto che siamo dinanzi ad una famosa baggianata. Tener duro è una parola. Ma se domani si trovasse, e certamente si troverà, chi dicesse agli Italiani che devono tener più duro ancora? (La battuta improvvisata suscita un immenso clamore di applausi, mentre il pubblico prorompe in altissimi: «Sì! Sì!»).
      L'antifascismo straniero è veramente, inguaribilmente, meravigliosamente ignorante delle cose italiane: il che non ci turba affatto. È meglio, in fondo, di non essere troppo conosciuti: la sorpresa agirà, quindi, in pieno.
      A coloro che si ripromettevano di piegare l'Italia fascista attraverso il mancato raccolto del grano, io risposi ad Aprilia. Più tardi tutti i nostri nemici rimasero confusi e svergognati quando conobbero la cifra del raccolto: quasi ottantuno milioni di quintali, e in una stagione avversa. Due raccolti consecutivi ottimi. Avremo il terzo? Nessuno può dirlo con assoluta certezza. Ma i rurali italiani lo meriterebbero.
      Intanto mi piace annunciare che gli attuali prezzi del grano rimarranno immutabili anche per il raccolto del 1939. Ciò in coerenza con le nostre direttive intese a stabilizzare i prezzi dei fondamentali prodotti agricoli.
      Come vedete la nostra politica rurale segue il suo corso: bonificare le terre, aumentare il reddito, migliorare le sorti degli agricoltori e dei lavoratori, conservare all'Italia una forte massa rurale che abbia l'orgoglio di vivere sulla terra, di lavorare in Italia e in Africa la terra, di conservare e tramandare le virtù intrinseche della razza, e che sia pronta a difendere con le armi questa terra, ormai identificata storicamente, fisicamente e moralmente con la Patria.

(segue...)