“Accorciare le distanze sociali”
(6 febbraio 1939)
I giornali del 6
febbraio pubblicano la seguente lettera inviata all'on. Bruno Biagi,
il 24 novembre XVII, per l'aggiornamento della legislazione sociale:
Caro Biagi,
Come vi dissi alla Rocca delle
Caminate, intendo che la celebrazione del 1° Ventennale del
Fascismo coincida con un forte passo innanzi sulla strada della
legislazione sociale, accorciatrice delle distanze.
Preparate, con alacre ritmo,
quanto è necessario e tempestivamente sulle direttive
seguenti:
a) Aumento del sussidio di
disoccupazione, lasciando inalterata la durata del medesimo;
b) Diminuzione da 65 a 60 anni del
limite massimo generale per le pensioni operaie e a 55 per
determinate categorie di lavoratori. Esaminare come tali pensioni
potrebbero essere aumentate;
c) Aumento degli assegni
familiari, la cui gestione, come dicemmo alla Rocca, deve far capo a
una «Cassa unica per gli assegni familiari ai lavoratori
italiani»;
d) Aumento dei sussidi di
maternità in rapporto al numero di figli.
Tutto ciò deve farsi
possibilmente senza alterare le quote attuali dei contributi operai.
Se vi è qualche cos'altro da fare, me lo proporrete in tempo
utile. E massimo riserbo fino ad avviso contrario.
Mussolini
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