Alla vecchia guardia
(26 marzo 1939)
Il 23 marzo
s'inaugura la nuova Camera dei Fasci e delle Corporazioni; il 26
marzo, al Foro Mussolini, si svolge il rapporto della Vecchia
Guardia. Questi due avvenimenti storici segnano, come due pietre
miliari, il ventennale del Fascismo; il loro eco si diffonde nel
mondo intero. Il 26 marzo, al Foro Mussolini, sono concentrate le
schiere degli squadristi, ai quali il Duce ha concesso uno speciale
distintivo; gli uomini fedelissimi e audacissimi della prima ora,
quando agire significava rischiare, hanno il cuore gonfio di gioia e
d'orgoglio per il premio concesso e perché possono rivivere,
nelle vecchie formazioni, le ore della lontana vigilia: clima,
quindi, di altissima tensione; adunata magnifica del Fascismo più
schietto e generoso. A questi camerati della primissima ora il Duce
rivolge un discorso che valica gli spalti dello stadio e va, parola
di Roma, per il mondo.
Camerati della vigilia, squadristi
fedeli della prima e di tutte le ore!
E' con emozione profonda che, a
venti anni di distanza dalla fondazione dei Fasci Italiani di
Combattimento, io vi dirigo la parola mentre, guardandovi fermamente
negli occhi, io rivedo tante giornate che abbiamo vissute insieme,
liete, tristi, tempestose, drammatiche, ma sempre indimenticabili. Il
23 marzo del 1919 noi inalzammo la bandiera nera della Rivoluzione
fascista, anticipatrice del rinnovamento europeo. Attorno a questa
bandiera si raccolsero le vostre Squadre, formate da veterani delle
trincee e da giovanissimi, decisi tutti a marciare contro Governi
imbelli e contro teorie orientali dissolvitrici per liberare il
popolo dal nefasto influsso del mondo ottantanovesco.
Attorno a questa bandiera caddero
combattendo da eroi, nel significato più romano della parola,
migliaia di camerati, nelle strade e nelle piazze d'Italia, in terra
d'Africa e di Spagna, camerati di cui la memoria è sempre viva
e presente nei nostri cuori.
(segue...)
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