(segue) Alla Vecchia Guardia
(26 marzo 1939)
[Inizio scritto]

      Il Governo francese è perfettamente libero di rifiutarsi anche alla semplice discussione di questi problemi, come ha fatto sin qui attraverso i suoi troppo reiterati e troppo categorici «giammai».
      Non avrà, poi, a dolersi se il solco che divide attualmente i due Paesi diventerà così profondo che sarà fatica ardua se non impossibile colmarlo. Comunque si svolgano gli eventi, noi desideriamo che non si parli più di fratellanza, di sorellanza, di cuginanza e di altrettanti parentele bastarde, poiché i rapporti fra gli Stati sono rapporti di forza e questi rapporti di forza sono gli elementi determinanti della loro politica.
      Quarto: Geograficamente, storicamente, politicamente, militarmente il Mediterraneo è uno spazio vitale (la moltitudine grida: «È nostro!») per l'Italia e, quando diciamo Mediterraneo, vi includiamo naturalmente anche quel golfo che si chiama Adriatico e nel quale gli interessi dell'Italia sono preminenti, ma non esclusivi, nei confronti degli Slavi, ed è per questo che da due anni vi regna la pace.
      Quinto: Ultimo, ma fondamentale e pregiudiziale: bisogna armarsi.
      La parola d'ordine è questa: più cannoni, più navi, più aeroplani. A qualunque costo, (la moltitudine urla con una sola voce: «Sì!»), con qualunque mezzo, anche se si dovesse fare «tabula rasa» di tutto quello che si chiama la vita civile. Quando si è forti, si è cari agli amici e si è temuti dai nemici.
      Dai giorni della preistoria un grido ha valicato le onde dei secoli e la serie delle generazioni: «Guai agli inermi!».
      Camerati squadristi!
      La gloriosa camicia nera con la quale abbiamo combattuto e combatteremo (gli squadristi urlano: «Sì! Sì!») si adorna, oggi, di un piccolo distintivo del quale dovete essere particolarmente orgogliosi: un distintivo colore rosso, colore di quel sangue che siamo disposti a versare, nostro e altrui (gli squadristi urlano ancora: «Sì! Sì!») quando siano in giuoco gli interessi dell'Italia e del Fascismo.

(segue...)