(segue) Brindisi a Serrano Suner
(7 giugno 1939)
[Inizio scritto]
«L'ideale della
Spagna non è l'odio e nemmeno la guerra, bensì la pace.
La pace, per stabilirvi con la giustizia la potenza e la grandezza
del nostro popolo. Ma questa prima di ogni altra cosa perché
precisamente per questa cadde la nostra gioventù sui fronti di
battaglia e per questa cadremmo noi tutti agli ordini del Caudillo,
offrendo le nostre vite alla Rivoluzione spagnola affinché non
si perda sterilmente il sangue dei nostri eroi. «Sì,
vogliamo la pace, ma una pace che ci permetta di essere forti; non
una pace che ci renda schiavi. L'eredità comune delle nostre
glorie e dei nostri ricordi è stata cresciuta sui campi delle
guerre di Spagna. Io chiedo a Dio che l'avvenire riserbi ai nostri
popoli di servire un grande destino comune. Affinché ciò
avvenga io alzo il bicchiere ed elevo il pensiero per la prosperità
del Re Imperatore, per quella del Duce, per la gloria dell'Impero che
Egli seppe foggiare attraverso la Rivoluzione fascista.»
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