(segue) Alla «X Legio»
(23 settembre 1939)
[Inizio scritto]
È certo col saggio
proposito di non allargare il conflitto che i Governi di Londra e di
Parigi non hanno sin qui reagito di fronte al «fatto compiuto»
russo; ma ne consegue che hanno compromesso la loro giustificazione
morale tendente a revocare il fatto compiuto germanico.
In una situazione come l'attuale,
piena di molte incognite, una parola d'ordine è sorta
spontaneamente fra le masse dell'autentico popolo italiano:
prepararsi militarmente per parare ad ogni eventualità;
appoggiare ogni possibile tentativo di pace e lavorare vigilanti, in
silenzio.
Questo è lo stile del
Fascismo: questo deve essere ed è lo stile del popolo
italiano.
Dichiarazione
ministeriale del 1° settembre:
«Il Consiglio
dei Ministri, esaminata la situazione determinatasi in Europa in
conseguenza del conflitto fra Germania e Polonia, la cui origine
risale al Trattato di Versaglia, presa conoscenza di tutti i
documenti presentati dal Ministro degli Esteri dai quali risulta
l'opera svolta dal Duce per assicurare all'Europa una pace basata
sulla giustizia, ha dato la sua piena approvazione alle misure
militari sin qui adottate che hanno e conserveranno un carattere
semplicemente precauzionale e sono adeguate a tale scopo;
«ha approvato
altresì le disposizioni di carattere economico-sociale
necessarie, data la fase di grave perturbamento in cui è
entrata la vita europea; «dichiara e annuncia al popolo che
l'Italia non prenderà iniziativa alcuna di operazioni
militari; «rivolge un alto elogio al popolo italiano per
l'esempio di disciplina e di calma di cui ha dato, come sempre,
prova.»
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