La funzione dei consorzi
(17 ottobre 1939)
Durante la seduta
del 17 ottobre del Comitato Corporativo Centrale, il Ministro delle
Corporazioni riferisce sulla nuova disciplina proposta per i Consorzi
tra produttori. E ricordati i precedenti legislativi della disciplina
consortile e dell'ordinamento corporativo e accennato alla
deliberazione della Commissione Suprema di Difesa sulla necessità
di riforma della legislazione sui Consorzi fa presente come lo Stato
fascista abbia il diritto e il dovere di intervenire negli
aggruppamenti produttivi, in base ai suoi fini superiori di
disciplina economica.
S. E. Lantini
riassume poi i principi fondamentali della relazione che contiene una
definizione dei consorzi e delle intese, ne stabilisce una classifica
agli effetti soprattutto della distinzione fra consorzi obbligatori e
volontari, dà disposizioni per la vigilanza sulla
amministrazione, per le formalità dei vari controlli disposti
sulla gestione e fissa i mezzi con cui gli organismi consortili
possono essere modificati ed anche sciolti chiarendo le attribuzioni
assegnate alle Corporazioni riguardo ai consorzi. Infine, il Ministro
accenna al necessario potenziamento dell'Ispettorato corporativo,
quale organo più adatto per l'attuazione della vigilanza sugli
Enti consortili anzidetti. A questo punto prende la parola il Duce.
Egli rileva l'importanza dei
consorzi dal punto di vista storico, economico e politico.
Il loro sorgere segna il decadere
della economia liberale, perché gli aggruppamenti produttivi
sono una contraddizione pratica in quanto segnano la fine della lotta
di tutti contro tutti.
In un regime di economia
controllata, come è l'economia corporativa, i consorzi hanno
la loro funzione ma, appunto perciò, devono essere seguiti
nella loro azione e vigilati.
(segue...)
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