(segue) La funzione dei Consorzi
(17 ottobre 1939)
[Inizio scritto]

      Il Duce accenna alle recenti polemiche giornalistiche circa il moltiplicarsi dei consorzi, fenomeno che è stato giudicato come uno slittamento dal terreno corporativo, come una deformazione cioè del principio corporativo che informa l'ordinamento dello Stato fascista.
      Afferma perciò che è opportuna una disciplina di questi consorzi, di cui non può disconoscersi l'utilità economica, ma che vanno regolati ad evitare che questa attività abbia risultati negativi e dannosi.
      La regolamentazione deve farsi dallo Stato attraverso l'esame dell'atto di costituzione dei consorzi mediante un controllo continuo da parte delle Corporazioni, le cui attribuzioni in questo campo vanno opportunamente sviluppate.
      Non è possibile, specie in questo momento eccezionale, lasciare fuori dalle direttive unitarie della produzione l'attività dei consorzi, perché tutta la concezione fascista dell'economia ha carattere spiccatamente unitario.