Inaugurando Pomezia
(29 ottobre 1939)


      Il 29 ottobre il Duce inaugura Pomezia, quinto comune dell'agro pontino, dopo Littoria, Sabaudia, Pontinia e Aprilia; e ai rurali che gremiscono la piazza del nuovo comune rivolge questo discorso:

      L'anno XVIII dell'Era fascista non potrebbe cominciare sotto auspici migliori. Comincia con la inaugurazione di Pomezia, quinto Comune dell'Agro Pontino romano redento. Oggi il più giovane Comune d'Italia.
      La battaglia contro la mortifera palude è durata dieci anni, ma noi oggi qui possiamo esaltare la nostra piena ed indiscutibile vittoria. Vittoria sulle forze disordinate della natura, vittoria sulla inerzia dei vecchi Governi che furono e non torneranno.
      Per questa vittoria abbiamo impegnato manipoli di ingegneri, falangi di tecnici, moltitudini di operai che hanno tracciato strade, scavato canali, costruito case per riporre la vita là dove regnava la morte.
      Se il Regime fascista nei suoi primi diciassette anni di vita non avesse al suo attivo altra opera che quella della bonifica delle paludi pontine, ciò basterebbe per raccomandarne la gloria e la potenza ai secoli che verranno.
      Ma il Regime ha al suo attivo altre formidabili imprese, ed è ben lungi dall'aver esaurito il suo ciclo e soprattutto la forza indomabile della sua volontà.
      Camerati rurali: mettetevi subito al lavoro con quella intelligente tenacia che è peculiare attributo della razza italiana, portate, nel vostro interesse e in quello della Nazione, al massimo della fecondità la terra che attende la vostra fatica.
      Questi poderi, che vi vengono consegnati dalla molto benemerita Opera Nazionale Combattenti, un giorno potranno essere vostri e dei vostri figli. Dipende soltanto da voi.

(segue...)