Poi fu l'epilogo e la cattura.
Rileggendo questi documenti, si fa veramente fatica a credere che quest'uomo abbia accettato di essere liberato dagli inglesi: si stenta a credere che il condottiero dello "Csir" sia oggi nel campo dei russi e dei partigiani bolscevichi balcanici, rinnegando una delle pagine più significative della sua vita di soldato e di italiano e di fascista, poiché tale egli sempre e pubblicamente si professò. Si stenta a credere ch'egli abbia accettato, facendosene complice, la vituperevole resa a discrezione e abbia sottoscritto al divieto di portare le decorazioni guadagnate sul fronte orientale. Il Generale Messe non ha la minima giustificazione al suo operato, a meno che non si tratti di un dispetto personale, il che condurrebbe a farsi un ben pietoso concetto del suo patriottismo e della sua lealtà di uomo. Colla sua condotta egli ha offeso i vivi e soprattutto i Caduti, nella guerra contro il bolscevismo; i Morti ch'egli senza ombra di pudore, ha tradito e abbandonato sulle pianure di Russia nelle innumeri fosse senza croce.
Da Pantelleria alla Sicilia
Verso i primi di giugno l'attacco aereo diventò massiccio, quotidiano, diurno e notturno; spesso accompagnato da bombardamenti navali. I bollettini del Quartier generale delle Forze armate numero 1102, 1103, 1104, 1105, 1106, 1107, 1108, 1109 segnalavano le incursioni «emiche. Il bollettino 1109 annunciava che il presidio di Pantelleria, reagendo con immutato valore all'ininterrotta azione aerea nemica, ha ieri distrutto 6 velivoli. Il bollettino n. 1110, che si riferiva all'attività del giorno 8 giugno, richiamò in modo particolare l'attenzione degli Italiani e ne scosse il sentimento. Vi era detto che il presidio dell'isola di Pantelleria, che durante la giornata di ieri — 8 giugno — ha subito un ininterrotto bombardamento aereo, non ha risposto alla intimazione di resa fatta dal nemico.
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