«Il generale americano si mostra vivamente irritato dall'attesa cui è costretto prima di essere ricevuto dal generale Carboni.
«Il colloquio si prolunga per oltre tre ore. Pare che Carboni facesse presente chiaramente che le FF. AA. italiane avrebbero potuto tenere fronte a quelle tedesche nella zona di Roma non più di cinque ore. Il generale Taylor ribatte invece che il generale Castellano, firmando l'armistizio il 3 settembre, aveva fatto apparire la piena efficienza delle FF. AA. italiane contro quelle tedesche, affermando che con il concorso anglo-americano per quanto riguardava la zona di Roma ed anche senza di questo, sia a Roma come in alta Italia i Tedeschi sarebbero stati battuti nettamente, o quanto meno messi in gravi difficoltà, tanto da considerare la situazione italiana risolta ai fini della guerra degli "alleati".
«In base a ciò, temendo Eisenhower che gli Italiani potessero ancora cambiare opinione e costituire, come infatti avrebbero costituito, ancora un validissimo aiuto per i Germanici, pretese la immediata firma il 3 settembre, cui Castellano aderì, dati i poteri di cui era dotato.
«Taylor si convince dell'esposizione del generale Carboni e dopo un pranzo, che sembra sia stato molto lauto secondo le tradizioni delle mense dello S. M. da me sperimentate, si recano insieme da Badoglio nella sua abitazione ove si svolge un lungo colloquio durato fino alle tre della notte.
«Badoglio incarica il generale Taylor di fare chiaramente presenti le difficoltà in cui le FF. A A. italiane si sarebbero trovate con un annuncio prematuro dell'armistizio e rimangono d'accordo che prima del 16 settembre nessuna azione in tal senso doveva essere fatta.
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