Benito Mussolini
Storia di un anno. Il tempo del bastone e della carota


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     La guerra contro la Francia fu accettata da Badoglio con apparente entusiasmo. La volle ritardare però sino al possibile. È autentico che quando il Badoglio presentò a Villa Incisa, nei dintorni di Roma, le condizioni dell'armistizio ai Francesi, i suoi occhi si riempirono di lacrime.
     Ancora nel 1940, il Maresciallo, in occasione dell'anniversario della fondazione dei Fasci, rivolgeva al Duce «il suo fervido pensiero augurale». Con questa rapida corsa retrospettiva nel ventennio fascista la figura del Maresciallo più volte traditore è nettamente messa a fuoco e bollata in maniera definitiva. Egli si appartò dal Regime e cominciò a premeditare la sua vendetta dopo l'inizio della campagna di Grecia, quando fu esonerato dalla carica di Capo di S. M. generale.

POSTILLA DOCUMENTALE

     I.
     IL COMANDO DELLE FORZE ARMATE OPERANTI
     FU AFFIDATO A MUSSOLINI PER INIZIATIVA DI BADOGLIO


     In questo capitolo, Mussolini, riferendo alcune delle Sue dichiarazioni fatte nella riunione del Gran Consiglio del 24 luglio, ha scritto: «Sia detto, una volta per tutte, che io non ho minimamente sollecitato la delega del Comando delle Forze Armate operanti, rilasciatami dal re il 10 giugno. L'iniziativa di ciò appartiene al Maresciallo Badoglio». Siamo in condizione di pubblicare cinque documenti «segreti» che confermano inoppugnabilmente la categorica affermazione di Mussolini.

     MINISTERO DELLA GUERRA
     GABINETTO

     Roma, lì 19 aprile 1940-XVIII