Restano molti aspetti da esplorare ed approfondire: non solo rimane incompiuta la rassegna delle pubblicazioni comuniste dell’epoca, soprattutto in riferimento ai giornali di fabbrica; sarebbe opportuno analizzare anche come le direttive culturali e politiche del Partito siano poi state messe in pratica concretamente, scorrendo la raccolta de “L’Unità” genovese. Inoltre sarebbe interessante esaminare come, a livello sempre strettamente locale, sia stato vissuto il dibattito tra le diverse anime del Partito (non ancora correnti, si badi) e come l’irrigidimento culturale, a livello organizzativo, abbia influito sulle iniziative culturali e giornalistiche.
Un ringraziamento a chi ha reso possibile la redazione di questa tesi: in primo luogo la Prof.sa Marina Milan e la Dott.sa Cecilia Lupi del Centro Ligure di Storia Sociale, con l’augurio di trovare al più presto le risorse necessarie alla riapertura al pubblico del Centro.
Grazie mamma, nonna e Paolo per la fiducia e la pazienza.
Un abbraccio a tutti gli amici della casetta.
1. L’AVVIO DELLA GUERRA FREDDA IN ITALIA. POLARIZZAZIONE POLITICA E CONFLITTI SOCIALI.
1.1 Ricostruzione e caduta della solidarietà politica antifascista: le sfide della comunicazione nel nuovo sistema partitico.
1946. Tra i partiti che avevano partecipato al Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) ancora prevale lo spirito di collaborazione e fratellanza, consolidatosi grazie alla comune esperienza resistenziale contro i nemici del fascismo e della monarchia; tale clima aveva pervaso anche la doppia campagna elettorale per il Referendum istituzionale e l'Assemblea costituente del giugno 1946, nonchè le successive elezioni amministrative: la lotta contro i presunti pericoli comuni restava preminente rispetto alle differenze tra i partiti, il tono del dibattito politico restava pacato.
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