La sua limitata complessità organizzativa e le sue ridotte disponibilità finanziarie ne fanno un caso particolare in termini di sviluppo dell’innovazione tecnologica.
Infatti le PMI non possiedono solitamente specifiche strutture di R&S, le innovazioni di prodotto e di processo che da essa scaturiscono sono il risultato del modo, del tutto diverso rispetto la grande impresa, in cui si svolgono le sue relazioni sia interne che esterne.
Inizieremo il capitolo illustrando, limitatamente al contesto europeo, la storia della piccola impresa moderna.
Vedremo come, nata quasi per “gemmazione” dalla grande industria e ad essa a lungo subordinata, sia riuscita ad emanciparsi conquistando propri spazi di mercato, fino a diventare una temibile concorrente della grande unità produttiva. Questa evoluzione corrisponde al passaggio, imposto dalla crisi internazionale degli anni 70, dei sistemi produttivi nazionali europei dal modello del fordismo a quello della specializzazione flessibile.
Cercheremo poi di individuare gli elementi che contraddistinguono la PMI, forniremo una sua classificazione (impresa conto terzista, impresa indirizzata al mercato, impresa innovativa). Inoltre individueremo le peculiari modalità in cui la piccola e media unità produttiva sviluppa l’innovazione tecnologica e quali sono gli elementi che caratterizzano le sue potenzialità innovative.
Il capitolo continua considerando come la competitività generale della PMI, ed in particolare quella basata sull’innovazione, scaturisca dalla sua capacità di relazionarsi, attraverso forme di collaborazione più o meno formali, con altre consimili presenti nel suo stesso territorio. Si prenderà cosi in esame l’organizzazione del sistema produttivo locale nella forma del distretto industriale e di cui osserveremo gli aspetti fondamentali.
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