Un altro importante aspetto di tale sistema è rappresentato dall’adozione di tecniche produttive ad elevato impiego di energia (tecniche energy intensive).
Negli anni 70, però, iniziano ad emergere i limiti del paradigma fordista; i più importanti dal punto di vista economico sono:
1) La contraddittorietà esistente tra le pressioni per l’aumento dei salari e la caduta del tasso di crescita della produttività delle economie di scala.
2) La negativa notevole differenza tra il tasso di crescita della produttività nei servizi e quello dell’industria.
3) I problemi della saturazione della domanda in mercati prima caratterizzati da un elevato tasso di crescita.
4) Lo scadente sistema di controllo della qualità esistente nelle unità produttive specializzate nelle produzioni di massa.
5) Il consumo eccessivo di carburante, energia e materie prime.
6) La crescente dipendenza dall’instabilità politica dei paesi produttori di materie prime e di petrolio.
7) L’inquinamento e lo sviluppo di una legislazione di controllo dei fattori di nocività ambientale. (35)
Soffermiamoci ora, seppur sinteticamente, sulle principali caratteristiche delle TIC. Queste sono rappresentate dalla possibilità, grazie ai microprocessori (e quindi grazie ai computer e alle sue periferiche), di trasformare suoni, dati e immagini in flussi di informazione digitale che possono essere immagazzinati, manipolati e trasmessi a basso costo e con grande velocità.
Inoltre, diversamente da quanto è avvenuto per le altre tecnologie, nella produzione dei componenti elettronici la diminuzione dei costi e delle dimensioni di tali elementi è accompagnata da un aumento della loro potenza, della loro velocità e del loro grado di sofisticazione.
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(35)
) Cfr. A. J. M. Roobeeck, The Crisis in Fordism and the Rise of a New Technological Paradigm,
“Futures”, April, pag. 129-54, 1987.
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