L’evoluzione verso un nuovo paradigma non manca, tuttavia, di presentare aspetti problematici. Infatti, mentre il cambiamento tecnologico procede sempre molto rapidamente, vi è di solito una grande resistenza inerziale nelle istituzioni. Essa dipende dal potere politico dei gruppi di interesse esistente e dalla scarsa velocità di risposta di molti individui o gruppi.
5. Dal fordismo al nuovo paradigma TIC
A partire dagli anni 80 nei paesi industrializzati si assiste al passaggio dal paradigma fordista a quello delle tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni (TIC). (33)
Il paradigma fordista, stabilitosi di fatto nei paesi capitalistici avanzati dopo la seconda guerra mondiale, è caratterizzato da un modo di produzione basato sulla catena di montaggio e da una intensa meccanizzazione.
Il principio della catena di montaggio prevede, all’interno della fabbrica, una netta divisione fra i compiti e la specializzazione di ciascuna mansione secondo una modalità standardizzata. (34) Con la meccanizzazione si ha, invece, l’introduzione dell’uso di macchine, anch’esse ad elevata specializzazione, nel controllo dei processi e nell’esecuzione dei compiti in sostituzione dell’intervento umano.
Il fordismo consente così, rispetto al passato, di incrementare la produttività e di ottenere elevati volumi di produzioni di beni con caratteristiche rispondenti ad un medesimo standard (produzioni di massa).
* * *
(33)
) Cfr. C. Freeman, op. cit.
(34)
) Il principio della catena di montaggio, era nato verso il 1890 nei mattatoi di Chicago per spostare da una
lavorazione all’altra i pezzi degli animali macellati. Mentre fino allora era l’operaio che si spostava per
compiere le singole lavorazioni, la catena di montaggio si basava sul principio di fare stare fermo l’operaio e
di spostare i pezzi da lavorare, realizzando così un grande risparmio di tempo. Questo nuovo modo di
lavorare in fabbrica venne applicato (con successo) per la prima volta nel campo industriale da Henry Ford
nel 1908 (Cfr. G.Carocci, L’Età Contemporanea, Zanichelli, Bologna, 1999).
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