- Cost minimizing. Il mercato è ormai consolidato, il prodotto è standardizzato e si è affermato un dominant design. La competizione tra produttori si sposta sul prezzo, e quindi sulla minimizzazione dei costi. Quest’ultima è perseguita principalmente attraverso innovazioni di processo. Le modifiche però, a causa dell’alta intensità di capitale investito, sono molto costose; esse quindi tendono ad essere di natura incrementale.
L’incrociarsi di questi due percorsi, che corrono paralleli, definisce il modello di Abernathy ed Utterback. Esso è applicabile sia all’analisi dinamica dei percorsi evolutivi di un’impresa, sia a quella statica della situazione di un sistema produttivo in un momento dato nel quale sono osservabili industrie collocabili o in uno o nell’altro dei diversi stadi di sviluppo delineati.
Il modello quindi presenta tre stadi: fluid, transitional, specific.
Nello stadio fluid agiscono soprattutto imprese di piccole dimensioni con una strategia che è tutta incentrata sulla massimizzazione della performance, ed una organizzazione altamente flessibile. L’innovazione è prevalentemente del tipo radicale di prodotto.
Nello stadio transitional crescono le dimensione delle unità produttive come conseguenza della crescita dei volumi di produzione; la strategia delle imprese, infatti, è quella della massimizzazione delle vendite e l’organizzazione tende a definirsi. L’innovazione è del tipo incrementale di prodotto.
Nello stadio specific si affermano le imprese altamente concentrate e di grandi dimensioni (economie di scala); si è ormai consolidato un dominant design del prodotto e, di conseguenza, la strategia e cost minimizing, mentre l’organizzazione si è ormai definitivamente irrigidita. Le innovazioni tendono ad essere del tipo incrementale di processo.
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