Alla base del vantaggio competitivo vi è la capacità dell’impresa di coordinare e combinare al meglio le proprie risorse in modo che queste si traducano in una maggiore efficienza e/o efficacia delle molteplici attività svolte per operare in una dato mercato.
Le risorse dell’impresa sono rappresentate dallo specifico stock di fattori produttivi, sia materiali sia immateriali, a propria disposizione. Una possibile tassonomia di queste risorse è la seguente:
a) risorse finanziarie;
b) fisiche;
c) umane;
d) tecnologiche;
e) di immagine;
f) organizzative;
Il termine capacità invece si riferisce alle abilità, conoscenze e competenze che nascono da un fenomeno di apprendimento collettivo, interno all’unità produttiva, in cui le capacità individuali del personale e le routines organizzative dell’impresa si influenzano reciprocamente nel corso del tempo. Tali capacità, come per la maggior parte delle risorse, sono elementi di carattere intangibile e anch’esse sono specifiche alla singola impresa. (54)
Le capacità dell’azienda nel combinare, coordinare al meglio le proprie risorse si esplicano nelle molteplici attività in cui è scomponibile il processo produttivo e organizzativo. Un autorevole classificazione di queste attività, denominata catena del valore, è offerta da Porter (vedi la tabella seguente).
Secondo Porter non si può capire il vantaggio competitivo se si considera un’azienda come un tutto unico. Tale vantaggio, infatti, deriva dalle varie attività separate che un’impresa svolge nel progettare, produrre, vendere, distribuire e assistere i suoi prodotti. Ciascuna di queste attività può contribuire a diminuire i costi di produzione dei prodotti rispetto i prezzi di mercato o, a parità di prezzi, dare ai prodotti stessi una differenziazione qualitativa.
* * *
(54)
) Cfr. V. Freddi, L’approccio resources based alla teoria dell’impresa: fattori interni e competitività
aziendale “http://www.ea2000.it”.
|
