Gelasio Adamoli
Innovazione tecnologica, impresa e competitività


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     In tal senso le piccole e medie imprese grazie, alla loro flessibilità, seppero distinguersi rispetto alle grandi concentrazioni produttive. Quest’ ultime, infatti, impegnate a fronteggiare le continue rivendicazioni salariali, furono incapaci di rispondere alle richieste di nuovi prodotti lasciando così spazi aperti alle piccole imprese.
     Nell’organizzazione produttiva dei paesi industrializzati, il processo di nascita ed affermazione della piccola impresa sin qui illustrato corrisponde al passaggio dal modello del cosiddetto fordismo a quello della specializzazione flessibile. (69)
     Nel fordismo l’attore incontrastato era la grande impresa che con le sue economie di scala rispondeva alle richieste del consumo di massa di beni altamente standardizzati. Di conseguenza, le produzioni erano caratterizzate da grandi volumi produttivi, impianti ad elevata specializzazione e processi particolarmente rigidi.
     Tra la fine degli anni 70 e l’inizio degli anni 80, si afferma il successo della piccola impresa. La sua flessibilità, derivatagli dal progresso tecnologico e da una bassa sindacalizzazione, le consentirono, infatti, di soddisfare i rapidi cambiamenti di una domanda internazionale che si indirizzava verso beni diversificati e di qualità. In questo contesto, detto appunto della specializzazione flessibile, la grande impresa, costretta ad un processo di ristrutturazione, risultò meno competitiva. E’ importante però precisare che ciò non si tradusse in un suo declino.

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(69) ) Cfr. A. Amin, Specializzazione flessibile e piccole imprese in Italia: miti e realtà, “Piccola Impresa”, n.ro 3, 1989.