5. PMI e vantaggio competitivo. Il distretto industriale.
La possibilità per la PMI di crescere acquisendo vantaggio competitivo sul mercato nazionale e internazionale è fortemente influenzata dalla sua capacità di cooperazione con altre imprese ed in special modo con quelle che, operando nello stesso settore, presentano specializzazioni complementari alla propria.
Nella PMI è dunque forte la consapevolezza che la sua sopravvivenza, il suo successo e la possibilità di espandersi oltre la sua specializzazione originaria, sono legati agli sforzi collettivi della comunità di imprese alla quale appartiene.
Si pensi, ad esempio, alle piccole imprese che non disponendo di mezzi per mantenere stabilmente impiegati che si occupino di marketing, servizi di assistenza tecnica, di sperimentazione e ricerca etc. decidono di mettere risorse in comune tramite forme esplicite di collaborazione come i consorzi o le associazioni.
Particolarmente vantaggiosa risulta ai fini della sua crescita e competitività la collocazione della PMI all’interno del cosiddetto distretto industriale.
Il distretto industriale rappresenta un modo di organizzare la produzione diverso e alternativo alla grande concentrazione industriale.
Esso si presenta come una comunità di piccole e medie imprese operanti in un medesimo settore industriale, dislocate in un medesimo ambito territoriale più o meno vasto e tra cui, ai normali rapporti di concorrenza, si accompagnano legami di collaborazione.
Il primo economista ad analizzare compiutamente il distretto è stato, nei primi anni del 1900, Alfred Marshall.
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