Rivolgendo la sua attenzione all’area dello Sheffield (Inghilterra), specializzata nella produzione di coltelli, egli notò come gli stessi vantaggi della produzione derivanti dalle economie di scala delle grandi officine potessero essere conseguiti raggruppando in uno stesso distretto un gran numero di piccoli imprenditori. Marshall parla del distretto come di una “fabbrica senza mura”, dove le piccole imprese ottengono i benefici della grande dimensione senza incorrere in rigidità tecnologiche, organizzative e decisionali. Nel distretto le economie esterne sostituiscono quelle di scala.
Contestualmente agli studi sul distretto, Marshall analizzava una ulteriore forma organizzativa dell’economia industriale: il settore.
Settore e distretto sono entrambi due realtà importanti nel funzionamento dell’economia.
Formato da imprese che producono lo stesso bene in concorrenza tra loro, il settore offre uno spaccato molto semplificato dell’organizzazione economica. In esso assumono importanza solo le relazioni competitive, le imprese sono astratte dal loro contesto territoriale e considerate esclusivamente sotto il profilo della tecnologia (omogeneità del prodotto e delle tecniche).
Nel distretto, invece, l’insieme di imprese che condividono lo stesso territorio tendono a specializzarsi in singole fasi del ciclo produttivo dando vita ad una intensa divisione locale del lavoro. Esse sono immerse in un comune ambiente sociale e culturale, che influenza il loro modo di decidere e agire, per cui le imprese affiancano ai normali rapporti di concorrenza stabili legami di collaborazione.
|