Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      6oSTORIA D' ANCONA
      la la voce stessa del pontefice. Ruppero la guerra ; e guerra micidiale fu quella, inacerbata dalla rabbia, che portano seco le dissensioni civili. Poncello Orsino, come dicemmo, era il capitano de' ribelli, de' leali Federico da Montefeltro, che nella signoria de' suoi feudi succeduto era al conte Guido suo padre, fattosi frate minore. Yennesi finalmente dall'u-na e dall' altra parte a giornata campale nelle pianure di Camerata. 11 primo ad assalire fu il conte Federico; 1' affronto delle due schiere terribile, lungo e pieno di ferite e di uccisioni il combattimento. Ma finalmente la vittoria dichiarossi pel conte, che si rimase padrone del campo di battaglia. Mi sarà perdonato, io penso, che io mi passi di alcune particolari circostanze, che il Saracini riferisce, siccome narrate dall' esino storico Grizi ; e me ne passo, perchè nè vere, nè verisimili mi paiono, nè la narrazione, che ne fa, appoggiata ad alcuna autorevole testimonianza. Fu mandato alle lettere, che oltre la perdita dell' aconitano carroccio, e delle salmerie, e de' fardaggi, e delle munizioni , quattromila combattenti dell'anconitana lega fossero i morti, mille prigionieri. Perdila gravissima, per cui le anconitane forze furono non poco indebolite, e straniere truppe dovettero assoldarsi per la difesa della città.
      La cronaca di Cesena, e i nostri scrittori differiscono questa fazione all' anno seguente. Se nulla però io ci veggo, parmi più verisimile, che sia avvenuto nel presente, perciocché è certo, che nel i3o<) tornati erano già gli anconitani alla obedienza della chiesa.
      Condotti essi per 1' incontrato disastro a Ai3oC più sani consigli, atterriti dalle sentenze e dalle minacce de' pontificii ministri, ed avvisatisi, che una più ostinata resistenza, dopo tanto affievolùnento di forze, non potrebbe che tornar vana ed anzi vie più funesta, inviarono loro oratore un INicolao, spettabile cittadino, con mandato di


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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