Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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0 il loro consentimento. Non soddisfatto tuttavia di queste rimostranze egli ricorse alla sua pontificia autorità, e pubblicò i suoi Brevi, ricercando T assistenza di tutti i Principi della cristianità contro un ribelle ed un traditore, il quale non solo erasi opposto colla forza delle armi al suo supremo Signore , ma aveva ancora posta da parte ogni riverenza alla Santa Sede. Queste rappresentazioni non furono inefficaci.L'amicizia di un Pontefice, il quale col suo ingegno e colla sua vigilanza , non meno cbe coli'alto suo ufficio acquistato aveva una influenza tanto considerabile negli affari dell'Europa, fu preferita senza indugio alla cura disinteressata di rivendicare i diritti di un piccolo Sovrano, la cui oon-dotta in varie occasioni aveva senza dubbio datoJualche giusto motivo ad una riprensione. Il Re di pagna non solo discoi possi dall' aver preso alcuna parte in questo affare, ma ammonì immediatamente
1 suoi sudditi, perchè abbandonassero il servizio del Duca d' Urbino. Egli ordinò pure al conte di Po-
1 ^ uattrooento lancecarità delle sue intenzioni, privò il Duca d'Urbino del territorio ducale di Sora, che era stato dal padre sno acquistato nel Regno di Napoli. Francesco I. benché giustamente nudrisse qualche sospetto sulle intenzioni del Papa, mandò tuttavia in suo aiuto un corpo di trecento lance; ma questo rinforzo era accompagnato da molte lagnanze, perchè non fossero state dal Papa osservate le condizioni del trattato tra esso ed il Re conchiuso in Bologna. L' austerità da Leone esercitata contro il profugo Duca di Urbino, e particolarmente l'aver privata la Duchessa madre, e la sposa del Duca regnante delle rendite assegnate pel loro mantenimento, era stata caldamente esposta dalla Duchessa di Angoulème, madre del Monarca Francese, la quale aveva grandissima influenza sull'animo del figlio, e con lodevole spirito teneva in dispetto le ingiurie fatte a persone del proprio sesso. Leone informato privatamente di
prova della sin-
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