Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNE/SI 149
appena poteva supporti oho i primari Sovrani deU l'Europa abbandonar volessero le foro residenze, o impegnare tutte le loro forze in lontane e pericolose spedizioni, ohe ninna speranza presentavano di* un adequato compenso, e cbe potevano esporre i più sinceri agli ambiziosi disegni di coloro, che forse non avrebbero indugiato a prevalersi di qualunque circostanza, che contribuir potesse al loro proprio ingrandimento. La ratificazione del trattato di alleanza difensiva tra i principali potentati del* l'Europa, ohe fu poco dopo confermata dal Papa,
10 impèdi tuttavia dall' arrestarsi, nella riflessione umiliante cbe erano state spese invano tutte le sue insinuazioni ; e la notorietà di quella legaformidabile poteva infatti produrre un favorevole efletto , nel trattenere l'Imperato* Turco dall' attaccare i territori cristiani. I Legati Pontificii allò diverse corti continuarono ancora a promuovere, per quanto era in poter loro, il grande oggetto della loro mis-none, verso il quale essi affettavano di riguardare come un primo passo preparatorio il trattato, di già conchiuso; ed ottennero alfine la lode di aver fatto
11 loro 1 dovere con vigilanza e con destrézza, come apparisce dalle lettere confidenziali tra i Cardinali, Bibbiena e Giulio de'Medici. Ma con tutte queste pratiche, non si adottarono dai Principi dell'Europa ulteriori disposizioni per condurre ad effetto i progetti del Pontefice; e mentre i suoi inviati si studiavano di promuovere una causa, ohe non pret» sentava alcuna speranza di buona riuscita, ebbero^ luogo avvenimenti tanto nelle orientali che nelle occidentali regioni, che mutarono l'aspetto de' pubblici affari, e diedero a Leone medesimo in altre parti sufficiente occupazione..
Se tuttavia gì' inviati di Leon X. non riuscirono nell'adempiere il prinoipale oggetto della loro missione, essi gli rendettero per tutt'altro riguardo un considerabile servizio; ed il pontificio tesoro fu riempito colle contribuzioni ottenute tanto dai laici, quanto dal clero, che desideravano buon riuscimentov^ooQie
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