Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
291 statuto dell' arte di calimala.
cimati. E ciascuno che comporrą panno bianco , debbia quello vedere anzi che '1 mandi a tignerņ, se in quello panno avesse alcun difetto, si che poscia di tal panno questione ne nasca. E di cotale panno mendare o ricevere lo tintore o '1 venditore per magagna o difetto del panno non possano essere costretti, nč i Consoli nč i detti officiali intromettersi nč cognoscerne, se non se il detto panno fosse fracido o sentisse di fracido. Anco abbiano i detti due officiali balia d' ordinare che e quanto si tolla a' forestieri di tintura; e '1 Camarlingo dell'Arte dea a ciascun de' detti officiali lib. due di piccioli per loro salario per uno anno.
un.
Di non fare lega o postura.
Ordinato e fermato č che niuno dell' Arte di Calimala possa o prosuma fare o far fare , mercatando o trattando con alcuno cittadino o forestiere non tenuto sotto l'Arte di Calimala e residente con bottega e libro , alcuna compagnia , lega, overo postura, overo recata d' alcuni panni oltramontani, nč ancora dicendosi fattore o discepolo d' alcuno o alcuni di cotali non tenuti e risedenti, a pena di lib- xxv a fiorini per ciascuno panno e per ogni volta. E i Consoli di Calimala debbiano di ciņ fare inquisizione secreta ogni mese, a pena di lib. diece per ciascuno Consolo e Notaio che fossono negligenti a fare la detta inquisizione; e abbiasi per piena pruova la testimonianza di tre testimoni di nostr'Arte che provassono semplicemente la pubblica fama : e facciano i Consoli del mese di gennaio far giurare tutti i Chiavari o scrivani delle compagnie di non fare contra le dette cose. Sia in per tanto licito a ciascuno della nostra Arte di potersi convenire e concordare con qualunque persona vorrą di vettura, nolo e rischio di
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